Lun 13 Ago | ore 19.15 – Tramonti nell’Uliveto |
Presentazione del libro “Instarock – Istantanee di rock da Jimi Hendrix ai Green Day” a cura di Andrea Gozzi, Overture Edizioni
Dopo i tre volumi di “Appunti di rock”, usciti dal 2014 al 2016, Gozzi torna a raccontare il genere musicale che ha segnato il secolo scorso dagli anni ‘50, stavolta con una raccolta di istantanee scritte da autori d’eccezione, capaci di tradurre in parole le emozioni suscitate dalla musica. Dal mito Jimi Hendrix ai Green Day, passando per i Genesis e gli U2, dagli Oasis agli AC/DC. Piccoli saggi curati da Andrea Gozzi che ancora una volta è riuscito a parlare di rock in una chiave inconsueta e affascinante a cui tutti, dagli appassionati ai neofiti, possono avvicinarsi. “Istantanee di rock” è diviso in dieci capitoli monografici, ricalcando la formula di successo dei primi tre libri curati dall’autore. Il primo è scritto da Gozzi, è intitolato “Un disco. Anzi, no” e parla degli album mai pubblicati dagli AC/DC, Jeff Buckley e Green Day. Seguono “Uno strumento” di Alessio Dell’Esto, dove protagonista è l’arsenale sonico di Jimi Hendrix; “Ieri o oggi”, scritto da Michele Manzotti, sulla diaspora suscitata negli anni settanta dalla band inglese Jethro Tull. Ancora un gruppo storico, i Rainbow, in “Un periodo di un artista” di Lorenzo Mortai. In “Un tour” di Donato Zoppo si raccontano i concerti americani della PFM, mentre Manlio Palmieri affronta in “Fuori dal gruppo” il distacco di Peter Gabriel dai Genesis, e Michele Mingrone in “Ritratto di artista” parla di John Lydon e dei Public Image Limited. Il mito dei Blues Brothers è affrontato da Virginia Bardoni in “Musica e cinema”, mentre in “Un festival: 1991” J.Salvadori racconta i mostri del rock della Russia Sovietica. A chiudere “Istantanee di rock” è Andrea Gozzi con “Una canzone”: protagonista è “Wonderwall”, il muro delle meraviglie degli Oasis. Il libro è arricchito dalle illustrazioni di Riccardo Brizzi, Arianna Tonarelli e Irene Lorenzi e dalla postfazione di Pierpaolo Capovilla de Il teatro degli orrori.