FESTAMBIENTE 2022, AMBIENTE E LEGALITÀ: LE INTERVISTE AL MINISTRO ORLANDO E AL PRESIDENTE DI LIBERA DON LUIGI CIOTTI

Festambiente intervista il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, intervenuti stasera al dibattito “Ecologia, diritti e Legalità, le sfide per l’ambiente e l’equità sociale” organizzato nell’ambito della 34esima edizione del festival nazionale di Legambiente. In serata Legambiente e Libera hanno insignito amministratori, giornalisti, magistrati e forze dell’ordine del premio nazionale Ambiente e Legalità, alla sua 18esima edizione. La premiazione è stata inoltre occasione per presentare in anteprima i dati sugli incendi agli impianti ditrattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti contenuti nel rapporto Ecomafia 2022 che verrà pubblicato il prossimo autunno. 

“La transizione ecologica sposta posti di lavoro li diminuisce in alcuni campi, li aumenta in altri – Ha dichiarato Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali – ma il saldo può essere addirittura positivo. La questione fondamentale è avere strumenti adeguati, io ho sostenuto una posizione in questi mesi che è quella per cui non dobbiamo chiedere un rinvio degli obiettivi che l’Europa si è data, ma un rafforzamento degli strumenti che servono a gestire sul fronte delle politiche attive del lavoro e sul fronte sociale l’impatto che la transizione ecologica oggettivamente non può che avere, come ad esempio sul settore dell’automotive. Questo però sarà compensato in maggiori investimenti nell’ambito delle rinnovabili e della filiera di quel settore o ancora nel passaggio all’elettrico. Non è indolore la transizione, ma non necessariamente deve avere un saldo occupazionale negativo. Anzi. L’importante è avere gli strumenti e le risorse per gestire questi passaggi”.  

“Il problema delle mafie è normalizzato. – Ha dichiarato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera Anche nei cittadini è passato tutto questo. Meno sangue, meno attentati. È una mafia che non fa più notizia o lo fa solo in qualche momento. A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio, però, sono andato a leggere molti degli interventi che sono stati fatti: lo dico anche con un senso di stima e di riconoscenza, però il 95, 96, 97% hanno riguardato il passato. Oggi c’è un’altra riflessione che dev’essere fatta, che è quella dell’antimafia che io mi auguro vada in quarantena permanente: perché bisogna fare emergere quello che abbiamo costruito, ma oggi molte di tutte queste cose non reggono più l’urto del tempo. C’è un cambiamento attorno a noi che richiede l’umiltà di fermarci e di interrogarci. Di fare emergere le cose positive che sono state fatte, ma di aprire percorsi nuovi, inediti perché si impone allo scenario intorno a noi. Es. nuove tecnologie. E quando dei vertici investigativi mi dicono luigi noi non intercettiamo più perché i giochi criminali hanno già altre coperture, strumenti, nuove tecnologie. Allora quali altri meccanismi devo mettere in atto. Non dimenticando anche l’impegno e il sacrificio di quanti vengono premiati qui vengono premiati per il loro coraggio e determinazione contro i crimini ambientali in questo caso. Ma non c’è differenza, perché dietro si nascondono sempre altri poteri”.  

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