Maremma capitale dell’ambiente per 10 giorni e modello di sostenibilità ambientale
Grande successo del Made in Italy e dell’economia circolare. E la musica si mobilita per un’Europa che accoglie.
I trent’anni di Festambiente si sono rivelati un’edizione record. Il successo di pubblico è stato grande: tutti, visitatori affezionati e non, hanno voluto essere presenti per soffiare la trentesima candelina del festival più famoso della Maremma. Il notevole numero di presenze è la dimostrazione che i cittadini hanno voglia di conoscere ed essere protagonisti delle politiche ambientali e dei cambiamenti degli stili di vita rispetto a una politica italiana che ancora deve fare molta strada.
“Se dobbiamo parlare di un obiettivo raggiunto in questa edizione è la grande sensibilità dei visitatori che dimostrano con le proprie scelte personali quanto l’ambiente non sia un tema marginale ma prioritario – afferma Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Festambiente – altrettanto non avviene per i decisori politici che spesso non riescono a centrare gli obiettivi principali e le priorità dal punto di vista ambientale. La politica italiana non investe ancora totalmente nell’ambiente come tema centrale per le politiche economiche e sociali del paese, ma i grandi numeri della trentesima edizione della manifestazione testimoniano la necessità insita nelle persone di un cambiamento radicale.”
Per dieci giorni la Maremma è diventata una vera e propria capitale dell’ambiente. Quello maremmano è, infatti, un territorio che merita sicuramente una grande attenzione e può davvero diventare un modello di sostenibilità dal punto di vista turistico, agricolo e della salvaguardia ambientale. Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dunque, in cui l’ecologia viene messa al centro di ogni azione. Per tale ragione, occorre una maggiore attenzione proprio sulla Maremma che, tra le altre cose, diventerà uno dei più importanti distretti del cibo, puntando anche sulla sostenibilità.
Da segnalare il grande successo dei tre padiglioni principali: il padiglione del cibo italiano e della dieta mediterranea, il padiglione dell’economia circolare e il padiglione natur&turismi. I tre spazi sono stati allestiti interamente con l’utilizzo di materie seconde ed hanno ospitato molti dibattiti con un notevole successo a livello di spettatori, a dimostrazione del fatto che c’è una domanda da parte del pubblico su questi temi molto forte, alla quale spesso le città non sanno rispondere.
Grande successo, poi, dell’area bambini con una presenza enorme di giovani e famiglie fin dalle prime ore di apertura. Il programma di Scienzambiente, il festival nel festival per bambini e ragazzi fino ai 14 anni, è stato ricco di proposte dalla robotica all’archeologica, dall’astronomia, alla biologia, al soccorso della fauna selvatica con molti laboratori in cui i più piccoli sono stati i veri protagonisti e hanno imparato giocando.
Di grande spessore anche le performance musicali che ogni sera fino a tarda notte hanno fatto divertire il pubblico, unendo musica, politica e sostenibilità. A tale proposito, si sottolinea che anche la musica, sostenendo la raccolta firme Welcoming Europe, si è mobilitata per un’Europa capace di accogliere e non certo di voltare le spalle al Mediterraneo e ai problemi di chi è costretto a scappare da guerre causate dallo sfruttamento di materie prime da parte dei Paesi occidentali e dalla condizione di territori ormai invivibili anche a causa dei cambiamenti climatici.
Welcoming Europe è un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) di cui Legambiente è promotrice insieme a tante altre associazioni e che ha come obiettivo il cambiamento delle politiche europee in fatto di migranti. Tanti gli artisti, da Piero Pelù alla Bandabardò, passando anche dai Modena City Ramblers, che hanno sposato e sostenuto Welcoming Europe in occasione di Festambiente, ribadendo l’importanza delle parole accoglienza e umanità. Tra gli ultimi Roberto Vecchioni e Goran Bregović che hanno sottoscritto la raccolte firme invitando a loro volta i cittadini a fare altrettanto.
Come ogni anno, infine, l’impatto ambientale della festa è stato azzerato grazie all’accordo con AzzeroCO2. Tra le buone pratiche portate avanti all’interno della festa anche la differenziazione dei rifiuti, che ha raggiunto quota 90%, l’utilizzo di materie seconde nell’allestimento dei padiglioni e delle aree gioco e relax, oltre al risparmio energetico e idrico. Nei bar e nei ristoranti della festa sono state usate soltanto stoviglie in materiale biodegradabile e l’acqua è stata servita esclusivamente in brocche di vetro al fine di eliminare l’utilizzo della plastica usa e getta.
Tutto il materiale organico ricavato nei dieci giorni del festival verrà trasformato in compost che sarà utilizzato per favorire la rinascita di aree verdi colpite dagli incendi dello scorso anno nel comune di Grosseto e Castiglione della Pescaia. Tutto ciò nell’ottica del rispetto dell’ambiente che ci circonda e allo scopo di condividere e ribadire l’importanza di uno stile di vita sostenibile e consapevole.